Scritti

[ARCHITETTURA DEI TERMOVALORIZZATORI]


Seppur spesso con grandi difficoltà, negli ultimi anni le tematiche della progettazione architettonica si sono legate a quelle della produzione industriale. L’ Europa in generale, ma soprattutto l’ Italia, negli ultimi vent’anni ha dovuto fare i conti con la tematica delle aree industriali dismesse e della loro possibile riconversione.

Ciò nonostante occuparsi della tematica della progettazione degli inceneritori può sembrare un argomento di nicchia nel panorama dell’architettura contemporanea, eppure, da almeno una ventina di anni, si assiste ad un coinvolgimento nella progettazione di questi grandi manufatti industriali dell’ architettura.

Ecco allora che l’architettura assume il compito di gestire questi manufatti, tecnicamente sofisticati e funzionalmente specializzati, raffrontantandosi soprattutto con il tema dell’impatto ambientale, sia nel contesto naturale, ma frequentemente anche nel contesto delle periferie urbanizzate alle porte della città.

L’interesse sia funzionale che architettonico nei confronti di tali manuffati si è manifestata già a partire dalla metà dagli anni ’80, quando, cioè, l’attenzione ai temi quali la previsione dell’esaurimento imminente delle risorse energetiche fossili, l’inquinamento terrestre e l’evidenza di forti cambiamenti climatici, matura una sensibilità che porta alla definizione dei concetti come ecologia e sostenibilità.

La tutela dell’ambiente si è imposta negli ultimi anni come istanza primaria ed essenziale in riferimento ai settori delle attività umane che hanno maggiormente “impatto ambientale”, dettando profonde trasformazioni nella prassi progettuale al fine di controllare, l’impatto che particolari interventi industriali o anche edilizi hanno in rapporto a delicate situazioni ambientali.

Il tema del fabbisogno energetico è uno dei principali fattori che ha portato allo sviluppo delle tecnologie dei nuovi impianti di termovalorizzazione, ossia centrali che recuperano energia dall’ incenerimento dei rifiuti, unica risorsa inesauribile.

Il termine termovalorizzatore, ha come scopo primario lo smaltimento dei rifiuti da preferirsi alle discariche indifferenziate. Se fino a qualche tempo fa il problema dei rifiuti, anche agli occhi dell’opinione pubblica, era tutto sommato accettato perchè non visibile, interrato fino a formare delle vere e proprie colline artificiali; con l’esaurimento per completamento di talune discariche, e con le tristi e recenti situazioni di emergenza rifiuti nell’ Italia meridionale, il caso è esploso suscitando lo sdegno nell’opinione pubblica.

Quattro Associati - AMSA, Silla 2 Milano -1996/2001

Nella maggiorparte dei Paesi europei, presupponendo un sistema efficiente di raccolta differenziata, gli scarti dela stessa procedura e tutti i rifiuti non riciclabili, sono inviati ad un termovalorizzatore che ne sfrutta il valore energetico dovuto alla loro combustione. Statisticamente un grande termovalorizzatore può fornire quantitativi di energia sufficienti a soddisfare il fabbisogno di circa 80.000-90.000 famiglie, eliminando decine di migliaia di caldaie che immettono quantitativi di inquinandi molto elevati.

Nonostante le polemiche e le critiche che ruotano da sempre attorno al problema delle emissioni di polveri ultrafini in atmosfera, bisogna considerare che la tecnologia, integrata all’architettura, sta raggiungendo risultati sempre più accettabili.



BIG Architects - AMF Copenhagen, concorso 2010
E’ evidente che a fronte di un miglioramento delle prestazioni tecniche dei nuovi inceneritori sia necessario investire anche su una loro dimensione estetica, in termini di architetture compatibili sia se inserite in contesti urbani che in contesti naturali.

La sostenibilità in architettura è ormai elemento essenziale per comprendere il progetto contemporaneo.

La combinazione di fattori come la riduzione dell’impato ambientale, la riconoscibilità formale e funzionale, la condivisione estetica e sociale, definisce gli obiettivi di “sostenibilità” applicati a questa nuova tipologia di architettura, nel pieno rispetto della normativa esistente.

Carlo Nepi - Impianto di Termovalorizzazione a Pian dei Foci, Siena - 2006/2010
L’architettura dunque, attualmente si deve confrontare con altre due tematiche in chiave di “sostenibilità” ambientale: da un lato associare una nuova “veste architettonica” attraverso opere di riqualificazione sugli impianti esistenti, dall’altro la progettazione ex-novo dei termovalorizzatori.

Tra i temi di ricerca che accompagnano l’architettura vi dovranno duneque essere senza dubbio l’attenzione al contesto, che ricopre certamente una importanza fondamentale; la scala, intesa come rapporto tra ciò che si costruisce e quello che deve contenere e la dimensione del contesto; il rapporto tra forma e funzione, imprescindibile se relazionato alle macchine e attrezzature che costituiscono un impianto di termovalorizzazione.

Bibliografia: Industria delle Costruzioni, n. 420 - luglio/agosto 2011

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